RINGIOVANIRE E ILLUMINARE LO SGUARDO CON I FILLER PER IL CONTORNO OCCHI

a cura del Dr. Bruno Bovani


Contorno occhi sempre più in primo piano. Letteralmente: l’uso quotidiano delle mascherine e la frequenza con cui oggi si sta (e ci si rivede) su uno schermo – tra selfie, videochiamate con gli amici e riunioni di lavoro in webcam – fa sì che la delicata zona attorno agli occhi sia sempre più in evidenza. E con essa gli inestetismi che restituiscono un aspetto stanco e appesantito. Anche perché la pelle del contorno occhi è molto sottile e il dinamismo del volto, fattori genetici, stile di vita e fattori ambientali fanno vedere proprio qui, prima che in altre zone del viso, i propri effetti, in forma di solchi, occhiaie, rughe e righe sottili.

Non è un caso che, negli ultimi due anni caratterizzati dagli effetti della pandemia, da parte dei pazienti di medicina estetica ci sia stato un forte aumento di richieste di trattamenti per la regione periorbitaria; richieste accompagnate dal desiderio di interventi soft, non invasivi, non esagerati, ma rispettosi delle caratteristiche uniche del volto ed eseguiti con l’obiettivo di rinfrescare lo sguardo contrastando i primi segni dell’età, e sempre preservandone l’espressività. Da questo punto di vista, l’iniezione di filler a base di acido ialuronico rappresenta una soluzione ideale, e si conferma sempre più apprezzata da uomini e donne: si tratta di una procedura non chirurgica, di rapida esecuzione, con effetti collaterali poco frequenti e normalmente di lieve entità.

Permettono una correzione precisa, dai risultati naturali ed immediatamente visibili, duratura ma non permanente, in quanto l’acido ialuronico è una componente naturale della nostra pelle (le dona volume ed elasticità).
Ci sono tuttavia delle cose da sapere su questi trattamenti per poter fare una scelta informata e sicura.

La competenza del medico estetico è fondamentale nella valutazione preliminare del paziente, nonché nella decisione di quali materiali iniettare, in quali punti e con quale tecnica. La prima distinzione da fare è sull’area interessata dal trattamento, e quando si parla di regione periorbitaria si considerano essenzialmente due zone da correggere: il solco lacrimale, o tear trough, e le rughe comunemente chiamate “zampe di gallina”.

Nel primo caso è di competenza del medico valutare quando è possibile intervenire con i filler e quando no: un’indicazione contraria al trattamento è per esempio la presenza di eccessiva lassità della palpebra inferiore, borse adipose, gonfiore ed edema; tale situazione può infatti inficiare il risultato estetico ed esporre al rischio di effetti collaterali.

Quando il problema si limita solamente al solco “scavato”, invece, è possibile intervenire con un prodotto specifico, Teosyal Redensity 2, il primo e unico filler appositamente progettato per uniformare e riempire i solchi sotto oculari e i solchi lacrimali. Si tratta di un gel a base di acido ialuronico semi cross-linkato (15 mg/g), arricchito con un mix di nutrienti essenziali tra i quali otto aminoacidi, tre antiossidanti, due minerali e la vitamina B6 che apportano un’azione dermo-ristrutturante e dalla lidocaina. La sua particolare visco-elasticità gli consente di diffondersi al meglio e senza comprimere i fragili tessuti in cui viene iniettato, riducendo notevolmente il rischio di edemi.

In base alla mia esperienza, la tecnica meno invasiva e che permette di ottenere i risultati migliori è l’iniezione con ago, che prediligo rispetto alla cannula; nello specifico, si tratta dell’iniezione profonda di micro-boli di prodotto in specifici punti correttamente individuati. L’iniezione di Redensity 2 può essere preceduta da una prima iniezione con Teosyal RHA 4, un filler dinamico che contrasta la perdita di volumi del terzo medio, e quindi ha la funzione di ottenere un ripristino volumetrico che può ridurre l’aspetto dei solchi sotto oculari. L’obiettivo è quello di riempire i vuoti per ricreare una buona armonia e definizione, senza mai sovracorreggere. I risultati sono visibili immediatamente dopo il trattamento e hanno una durata media stimata di 9-12 mesi.

Si agisce in modo diverso quando si tratta di correggere le rughe cosiddette “a zampa di gallina”. Anche in questo caso la valutazione preliminare è importante per individuare se siamo difronte a rughe profonde e fisse, oppure più superficiali, causate dalla mimica del volto. In quest’ultimo caso, per esempio, il trattamento d’elezione è quello a base di tossina botulinica, che ha l’effetto di indebolire le contrazioni dei muscoli intorno all’occhio riducendo così l’inestetismo.

I filler a base di acido ialuronico sono invece la soluzione ideale quando siamo in presenza di rughe permanenti. Se queste sono molto sottili può essere sufficiente l’utilizzo di Teosyal RHA 1, un filler indicato per riempire le rughe da leggere a moderate e le occhiaie, che ha la caratteristica di essere dinamico, quindi adatto all’iniezione con tecnica di scollamento molto superficiale mediante un ago sottile e corto. Se le rughe sono più marcate, prediligo Teosyal RHA 2 o Redensity 2, in base alla profondità della ruga stessa.

Come emerge da quanto detto, in medicina estetica è importantissimo puntare a ottenere risultati unici e naturali, che preservano i movimenti dinamici del viso, e questo è possibile solo con i prodotti giusti, alla profondità giusta e con la tecnica giusta. Le conoscenze anatomiche sono fondamentali, sia per arrivare al risultato estetico che si vuole ottenere, sia soprattutto per la sicurezza del trattamento, in quanto la regione infraorbitaria è percorsa da numerosi vasi e nervi che solo un medico competente può correttamente individuare.

Anche la scelta dei gel iniettabili è molto importante per ridurre al minimo il rischio di effetti indesiderati. Nel caso di Redensity 2, il filler progettato appositamente per trattare i solchi sotto oculari, abbiamo un’efficacia clinicamente testata e oltre 10 anni di esperienza con più di 2 milioni di trattamenti in tutto il mondo. La documentazione clinica dimostra che eventi avversi, come edema cutaneo o l’effetto Tyndall (una colorazione bluastra della pelle), sono di lieve entità e hanno una bassissima incidenza.

Come sempre quando ci si accosta alla medicina estetica, quindi, anche per trattamenti che si presentano come rapidi, non invasivi e “soft”, è necessario rivolgersi a medici specializzati e competenti, accertarsi di ricevere una valutazione approfondita e accurata, nonché richiedere informazioni dettagliate sulle procedure e sulle sostanze utilizzate. E mai ricercare soluzioni “facili” o d’impatto immediato, ma piuttosto affidarsi a chi orienta la propria attività professionale alla ricerca dell’armonia, dell’equilibrio e del rispetto della fisionomia unica e irripetibile di ognuno di noi.

Senza dimenticare che l’invecchiamento è un processo naturale, ma può essere rallentato se ci prendiamo cura della nostra pelle attraverso l’alimentazione, l’attività fisica e l’adozione di stili di vita corretti.