a cura del Dr. Bernardino Frati
Le cicatrici, facciamo guarire. Con SkinPen di Enermedica, il primo dispositivo cordless con tecnologia microneedling approvato dall’FDA americana con CE medicale di classe IIa, è possibile farlo in sicurezza.

Rappresenta una vera e propria evoluzione dei classici needling, sfrutta un meccanismo innovativo di reciprocazione alloggiato nella cartuccia monouso, in grado di garantire sempre una calibrazione precisa e costante per ogni ciclo di penetrazione e retrazione.
Gli aghi in acciaio inossidabile sterili presenti nelle testine sono validati per circa 80 minuti di trattamento indipendentemente dallo spessore e dalla consistenza della cute, generando circa 1600 micro canali al secondo.

Questa tecnologia è già da anni inserita in numerosi protocolli combinati per la riduzionedi esiti cicatriziali da acne, rugosità sottili, melasma, vitiligine, lentigo solari e smagliature. Il naturale processo rigenerativo è in dotto da migliaia di micro traumatismi controllati, che richiamano fattori di crescita, macrofagi e neutrofili capaci di innescare un nuovo meccanismo proliferativo a livello della matrice extra cellulare assieme alla formazione di una nuova rete di vasi sanguigni. La rigenerazione di collagene ed elastina contribuisce ad un ringiovanimento generale della pelle, dall’interno all’esterno, mantenendo comunque intatta la struttura complessiva dei tessuti.
I tempi di recupero sono molto rapidi e permettono un pressoché immediato ritorno alle attività quotidiane, seguendo poche e semplici norme comportamentali.
Nonostante un approccio di questo tipo non rappresenti da manuale il “gold standard”, in questo articolo volevo portare all’attenzione due cicatrici dalla diversa eziopatogenesi, migliorate notevolmente utilizzando SkinPen.

Primo caso clinico
La paziente in foto è una donna che circa un anno fa in seguito ad un brutto incidente in bicicletta aveva riportato questa importante cicatrice della fronte e un’ancor più evidente iperpigmentazione legata ad un’abrasione dell’emivolto di destra sull’asfalto.
Come è evidente nella sequenza fotografica abbiamo ottenuto un graduale e costante miglioramento, fino ad una pressoché completa risoluzione dell’inestetismo.

Primo caso clinico
Le gambe in foto sono di una giovane ragazza che presentava una severa ustione estesa su buona parte di cosce e gambe in seguito ad accidentale contatto con acqua bollente.

Ho effettuato al momento due sole sedute con SkinPen (fino a 2,5 mm di profondità) in associazione con carbossiterapia ad alti flussi, il percorso non è ancora terminato, ma i primi miglioramenti risultano sicuramente incoraggianti.
Alla luce di questi ed altri risultati considero questo device un’ottima alternativa per sicurezza, efficacia, facilità di utilizzo e tempi di recupero alle più note sorgenti laser, utilizzabile su ogni fototipo e in qualsiasi periodo dell’anno.
Naturalmente seguendo le dovute accortezze.