a cura del Dr. Enis Agolli
Approfitto di questo numero di Amica Bellezza per approfondire un argomento di stretta attualità, una riflessione che vorrei condividere dopo un episodio accaduto nel mio ambulatorio.

Settimane fa, si sono presentate due donne di circa trent’anni, chiedendo entrambe di sottoporsi a un trattamento alle labbra con la tecnica “Russian Lips”, trattamento che consiste in una serie di iniezioni per ridefinire l’arco di cupido, tanto che deve il nome alla tipica forma a cuore delle bocche delle matrioske.
Premetto che questa è una “novità” che deve la sua grande popolarità al tamtam dei social, canto delle sirene irresistibile soprattutto per le teenager. In questo contesto il richiamo è d’obbligo, e vorrei che la richiesta delle due trentenni fosse occasione per una riflessione condivisa.

Il nostro viso e le nostre labbra hanno una determinata conformazione anatomica, possono essere completamente differenti anche tra due gemelli, figuriamoci tra due persone totalmente diverse l’una dall’altra; non sarebbe stato corretto eseguire o soddisfare questa specifica richiesta nelle due pazienti.
Ogni trattamento di medicina estetica deve essere figlio di una diagnosi ben corretta e di una valutazione obiettiva dei connotati del viso e dell’area anatomica da trattare.
Un trattamento di medicina estetica non può essere meramente la prestazione volta alla soddisfazione di un’esigenza, di una richiesta e, a volte, di un capriccio. La correzione e il miglioramento di un’area anatomica quali le labbra dunque non deve essere oggetto del desiderio o del messaggio pubblicitario emanato tramite i social, che da questo punto di vista hanno una grande responsabilità, oppure semplicemente perché l’amica si è sottoposta allo stesso trattamento.
Non ci si può presentare in un ambulatorio medico con la richiesta: “Io voglio fare… “oppure “io devo fare …” mostrando una foto sul telefonino, banalmente perché non è come entrare in un negozio di scarpe chiedendo “voglio un paio di stivali…” oppure andare dalla parrucchiera chiedendo “oggi voglio fare questo o quel colore di capelli”. Anche perché se il colore dei capelli non piace dopo quindici giorni, lo si può modificare, invece un trattamento non corretto (per non dire mal eseguito) non lo si può cancellare….

Il fenomeno è talmente diffuso e la possibilità di monetizzare a tal punto ampia che come membro di una comunità scientifica sento la necessità di metterci un freno.
Queste richieste, infatti, a mio modo di vedere le cose spesso esagerate, superficiali e fuori luogo, vengono poi soddisfatte da alcuni medici.
E questo accadde nei migliori di casi, perché non vorrei nemmeno sprecare tempo a parlare delle altre figure non deputate a eseguire dei trattamenti medici.
Capita di sovente vedere dei soggetti trattati da odontoiatri ovviamente non abilitati nel trattamento di determinate aree anatomiche, per non parlare di alcune estetiste senza scrupoli che si avventurano nell’ utilizzo anche di determinati trattamenti (vedi Hyaluron Pen), che non solo non possono e non devono eseguire tali trattamenti, poiché si tratta di abuso della professione medica perseguibile penalmente, ma spesso prendono per i fondelli le utenti dei loro centri facendo credere di poter offrire, con un trattamento “ poco o per niente invasivo”, lo stesso risultato che eseguiamo noi medici, presso i nostri ambulatori, attraverso delle iniezioni sottocutanee con le opportune sostanze.
Purtroppo Instagram è sovraffollato di messaggi pubblicitari con dei trattamenti eseguiti da tali figure che non possono e non devono eseguire le suddette prestazioni, poiché di pertinenza e competenza puramente ed esclusivamente di noi medici-chirurghi.

Ritengo opportuno e doveroso che attraverso queste pagine noi medici ci impegniamo ad educare le nostre pazienti: occorre essere molto attenti quando ci si avvicina alla medicina estetica, bisogna scegliere figure mediche che hanno un background professionale, medici estetici non inventati ma con un percorso formativo pluriennale alle spalle, chirurghi plastici e dermatologi, quindi dei professionisti competenti nel conoscere e trattare queste aree anatomiche.
Questo anche in virtù del fatto che solo noi possiamo eventualmente correggere gli eventuali effetti indesiderati che possono derivare da tali trattamenti o ancor peggio le complicanze che possono succedere in seguito a tali trattamenti, proprio perché siamo in grado di conoscere, intervenire e curare le pazienti.
Basti pensare ad una complicanza di natura vascolare provocata da una figura, non medica: come possono queste persone riconoscere un determinato danno, ed inoltre, come possano poi curarlo o correggerlo? La medicina estetica è una branca della medicina che nel suo percorso terapeutico tiene conto di una diagnosi fatta a monte, di una attenta valutazione dove debbono prevalere i presupposti anatomici per conseguire un corretto ed efficace trattamento migliorativo per quello che possono essere le asimmetrie delle labbra, l’ipoplasia e/o l’ipotrofia delle labbra, l’invecchiamento delle stesse o altre correzioni compatibili con la conformazione del viso della paziente.

Aggiungo infine che nel corso degli anni si sono susseguite varie tecniche correttive per il trattamento delle labbra: Parislips (definizione contorno), Lip-Tenting e Pillar Technique (riempimento dal bordo e verticale), tecnica retrograda o anterograda (riempimento orizzontale), Russian-lips (labbra alla matrioska), ecc. ecc.
Ogni tecnica va eseguita tenendo conto dell’anatomia delle labbra, del miglior grado di efficacia per quel tipo di labbra o viso del/della paziente. Questi sono i presupposti clinici, tecnici ed operativi che guidano noi medici per poter conseguire il miglioramento non solo di quelli che possano essere i difetti fisici, ma anche preservare ed evitare quelli che sono i disagi psicologici, che spesso possono nascondere delle insidie con dei risvolti anche di natura sociale. Il tutto nel rispetto del concetto della salute, quindi non solo assenza di malattia, bensì offrire benessere fisico, psicologico e sociale. Per questo faccio un invito apparentemente scherzoso con il quale voglio concludere il mio intervento di questo numero: “Donne, keep calm and select your doctor!”.