SE LA GINECOMASTIA GENERA DISAGIO – L’INTERVENTO CHE ELIMINA “IL SENO” DELL’UOMO

a cura della Dr.ssa Tiziana Lazzari



L’intervento correttivo per la ginecomastia viene eseguito per correggere le deformità, o gli aspetti poco estetici, delle regioni mammarie nel soggetto di sesso maschile. Questo quadro clinico, molto diffuso e particolarmente sofferto dall’uomo, può essere dovuto ad un eccessivo sviluppo di tessuto ghiandolare (ginecomastia vera), adiposo (pseudoginecomastia) o di entrambi (ginecomastia mista).

Nei casi più significativi, la regione mammaria assume una fisionomia decisamente femminile, causando imbarazzi evidenti non solo a torace scoperto, ma anche sotto i vestiti. La condizione può essere presente in modo simmetrico od asimmetrico, spesso bilateralmente, ma a volte anche monolateralmente. Agli importanti risvolti psicologici e sociali che la ginecomastia comporta, si associa talvolta anche il dolore fisico, spontaneo o alla palpazione.

A volte le areole possono essere di diametro eccessivo e vengono corrette nel corso dell’intervento. Nella maggioranza dei casi la ginecomastia è di natura idiopatica; tuttavia in alcuni casi l’ipertrofia delle regioni mammarie può essere dovuta a cause farmacologiche (steroidi, farmaci antipertensivi, protettori gastrici, marijuana, ecc.), ormonali (aumento degli estrogeni), sistemiche (cirrosi odepatiti, in particolare) o neoplastiche (soprattutto tumori del testicolo).

Prima dell’intervento dovranno essere consegnati i referti delle analisi e degli esami pre-operatori prescritti, che possono includere anche controlli ormonali. L’ecografia pre-operatoria ha lo scopo di ottenere un’indicazione sulla natura della deformità (tessuto ghiandolare od adiposo) e di escludere la presenza di eventuali neoformazioni.

L’intervento può essere eseguito in anestesia locale, in anestesia locale e sedazione o in anestesia generale, a seconda delle dimensioni delle mammelle da correggere e delle preferenze del paziente. L’intervento può essere effettuato in regime di day surgery, senza degenza notturna, oppure in casa di cura con degenza di una notte.

La durata dell’intervento può variare da una a due ore, a seconda dei casi.

La pseudo ginecomastia, dovuta ad un eccesso di tessuto adiposo, viene corretta adeguatamente mediante intervento di lipoaspirazione, che consiste nell’introduzione di una sottile cannula al disotto della pelle attraverso due incisioni di 3-4 millimetri e nella diretta aspirazione del grasso conconseguente modellamento della regione mammaria.

La ginecomastia vera e quella mista richiedono invece, necessariamente, l’esecuzione di un intervento chirurgico: il tessuto ghiandolare, a differenza di quello adiposo, non può essere infatti aspirato.

A seconda delle dimensioni delle mammelle da ridurre, l’incisione cutanea può essere limitata all’emicirconferenza inferiore di ciascuna areola (ginecomastie di entità lieve o media) oppure estesa a tutta la circonferenza dell’areola (ginecomastie di grado marcato), al fine di ridurre le dimensioni di areole troppo grandi e/o di asportare anche un anello di cute qualora necessario.

Solo in casi particolari è opportuna l’asportazione di una maggior quantità di pelle con conseguenti cicatrici estese attorno all’areola, dal margine inferiore dell’areola al solco sottomammario e, talora, anche trasversalmente a livello del solco sottomammario.

Viene asportato il tessuto ghiandolare in eccesso, avendo cura di mantenere uno spessore sufficiente a livello areolare (adenomammectomia subtotale). Nei casi a componente mista, ghiandolare ed adiposa, le tecniche di adenomammectomia eliposuzione vengono associate, al fine di ottenere un miglioramento più armonioso di tutta la regione interessata.

Come spesso avviene in Chirurgia Estetica tuttavia, si tratta di un intervento complesso e non di uniformità routinaria, nel senso che la procedura non è completamente standardizzabile, bensì viene personalizzata sulla base delle caratteristiche individuali. A seguito d’intervento correttivo per ginecomastia, è normale che la sensibilità del capezzolo ed eventualmente della cute della mammella risulti temporaneamente diminuita o comunque alterata. Con il passare delle settimane la sensibilità può essere recuperata, così come una più libera vita sociale.

Da prendere di petto si, ma con un torace dalle definite forme maschili.